Si apprende, in questi giorni, che il Comune di Terracina ha rinunciato al finanziamento di € 500.000 scaturito dall’accordo con la Regione Lazio nel 2019, da cui si arrivò ad convenzione tra Regione e Comune, per l’acquisto della Draga, nell’ambito di un più ampio stanziamento di 12 milioni di euro per il ripascimento del litorale laziale. L’allora assessore al turismo, Barbara Cerilli, aveva sottolineato come l’iter fosse stato rallentato dall’emergenza covid, ad oggi invece, la doccia fredda.
Per chi non fosse avvezzo a linguaggio tecnico, una Draga è una macchina installata su pontoni o su chiatte per l’esecuzione di scavi subacquei a moderate profondità, in genere, per conservare o approfondire i fondali; draga ad aspirazione, a pompa aspirante, adatta per lavori in canali, in bonifiche, e anche, quando è semovente, in mare aperto.
L’acquisto e il mantenimento di una Draga avrebbe risolto definitivamente il problema della barra sabbiosa nel porto di Terracina, la stessa inoltre, sarebbe stata molto utile per il dragaggio del fiume Linea che nella sua parte terminale sfocia direttamente nel porto, attraversando il tessuto cittadino.
Tale notizia, arrivata come un fulmine a ciel sereno, tramite un comunicato del PD Terracina e ripresa dai giornali e dai media locali, LazioTv in testa, ha gettato nello sconforto la marineria terracinese e i pescatori, nonché i lavoratori dell’indotto, che sono molto contrariati e irritati.
Molti i pericoli per l’incolumità degli stessi: la barra sabbiosa infatti, ormai rende difficoltose le manovre di uscita e rientro in porto, specie con condizioni meteorologiche avverse diventando così un pericolo non di poco conto; tutto questo, mentre l’aumento dei carburanti, dovuto alla crisi e alla guerra vessa il comparto pesca e rischia seriamente di assestare il colpo definitivo alla categoria. Terracina vive anche di pesca e da quando la città esiste, i pescatori ne sono parte attiva e rappresentano parte del tessuto socio/economico della città. La politica locale dimostra anche questa volta di non essere in grado di far fronte alle semplici mansioni ordinarie e a pagare sono sempre i lavoratori.
Ma che cosa è accaduto nello specifico? Attualmente l’Amministrazione e l’assessore di competenza tacciono su tutto, impossibile ogni contatto, così si apprende dai pescatori durante un’intervista andata in onda su LazioTv, tolto il PD Terracina, c’è da dire che nessuna altra opposizione ha chiesto lumi in merito e si auspica fortemente che la Lega Terracina, la Lista Sciscione, Forza Italia e il Gruppo Misto chiedano a gran voce delle esaustive spiegazioni. Questa vicenda della Draga si trascina ormai da anni: promessa in campagna elettorale, con l’elezione della Sindaca Roberta Ludovica Tintari, succeduta a Nicola Procaccini, Europarlamentare di FDI, e a guida di una coalizione fieramente di FDI, la stessa è però rimasta un miraggio.
Nel 2021, ai dubbi sollevati da più parti e sui social, rispondeva così Gianni Percoco, attuale presidente del Consiglio Comunale, con un post su Facebook:
“Nella scorsa consiliatura, in qualità di assessore al Demanio, mi sono occupato personalmente dell’iter per l’acquisto della draga, relazionandomi con la Regione Lazio, erogatrice del finanziamento, e gli altri comuni costieri. In questi ultimi giorni sto sentendo e leggendo ricostruzioni del tutto errate da cui discendono conclusioni prive di qualunque fondamento, oltremodo fantasiose e lontane dalla realtà. Quando poi provengono da chi non conosce nulla di tutti i passaggi amministrativi che ci sono stati tra gli enti per arrivare al risultato o da chi non ha ritenuto, fino a oggi, di doversi confrontare nel merito pur essendo un addetto ai lavori o, quantomeno, direttamente interessato dalla vicenda, le osservazioni perdono ancora più di credibilità. Evidentemente la lotta all’erosione costiera, la navigabilità del porto e il ripascimento morbido del nostro litorale rimangono concetti buoni solo per le campagne elettorali o per disporre strumentalmente di un argomento di discussione da protrarre all’infinito senza muovere realmente un dito. L’Amministrazione Comunale si è fatta carico di questi problemi molto gravi e si è adoperata con successo per trovare una soluzione concreta, senza affidarsi al mondo della fantasia, da cui sembrano invece attingere a piene mani altri, e grazie ad un rapporto di correttezza istituzionale e amministrativa con gli enti superiori nell’interesse della città di Terracina. Per chi ha un minimo di dimestichezza con la cosa pubblica, sa bene che un iter di due anni per un acquisto così impegnativo e oneroso dal punto di vista economico, gestionale e amministrativo, costituisce un tempo congruo. L’unico ritardo è stato dovuto alle conseguenze dell’epidemia da covid sull’organizzazione del lavoro di tutti gli uffici della Pubblica Amministrazione, soprattutto quando quelli preposti hanno dovuto dare priorità alla gestione dell’emergenza. Per il resto c’è piena sintonia con la Regione Lazio e con gli altri Comuni del comprensorio. Sono disposto a qualunque tipo di 𝐂𝐎𝐍𝐅𝐑𝐎𝐍𝐓𝐎 𝐏𝐔𝐁𝐁𝐋𝐈𝐂𝐎 𝐎 𝐓𝐄𝐋𝐄𝐕𝐈𝐒𝐈𝐕𝐎, in qualsiasi momento, per rispondere sia agli interrogativi legittimi sia alle illazioni prive di fondamento e sostanza che circolano sul web, ‘in onda’ e sulla terraferma.”
Alla luce dell’attuale risvolto, ci chiediamo: Che cosa è accaduto? Perché il Comune ha rinunciato al progetto? Come si intende risolvere la situazione e con quali tempistiche? Che cosa si propone in alternativa? Domande che, finoram non hanno trovato risposta, se non il silenzio da parte della maggioranza a guida FDI, la quale ha la totale responsabilità politica della situazione.
Confermando la nostra vicinanza e solidarietà ai pescatori terracinesi, ed esortando la Sindaca e la maggioranza a trovare una soluzione nel breve periodo, rimaniamo in attesa di ulteriori risvolti.
Teniamo anche a chiarire che chiunque voglia dire la sua, in merito a questa o ad altre questioni, potrà farlo scrivendoci.
Nota a margine: come Blog Lazio MR, vorremmo suggerire alle forze politiche di valutare attentamente l’ipotesi di un noleggio, anche a breve termine, di una Draga, magari chiedendo aiuto anche alla Regione Lazio, come è stato fatto in passato; ciò, per consentire ai nostri pescatori di poter lavorare in sicurezza e portare beneficio alla città di Terracina: la sicurezza ed il lavoro dei terracinesi sono per noi questioni di vitale importanza. Quindi, rimarremo in attesa di riscontro e vigileremo.
Articolo di Riccardo Esposito
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