Manifestazioni e come usarle politicamente (come prendere tre piccioni con una fava)

Come tutti sappiamo, il 9 Ottobre 2021, a Roma, c’è stata una manifestazione contro il Green Pass, istituito dal governo Draghi, che ha richiamato tra le 10 mila e le 100 mila persone a Piazza del Popolo. E lo sappiamo perché nei media non si parla di altro da quasi una settimana. Ma non se ne parla, perché tutte queste persone si sono ritrovate nella Capitale a riempire una piazza che già difficilmente si riempie, ma perché questa era una manifestazione nella cui organizzazione si son ritrovati gli esponenti di Forza Nuova: cosa poco pubblicizzata e di cui, personalmente, non ero a conoscenza.

Tra gli organizzatori era spuntata la sigla OMV: l’Organizzazione Mondiale per la Vita, di cui fa parte il Magistrato Angelo Giorgianni che, proprio lì, in piazza, ha annunciato che avrebbe rinunciato alla toga pur di avere libertà di parola. Oltre a lui, hanno preso la parola l’Avv. Taormina, l’Avv.Polacco e altri.

Piazza del Popolo il 9 Ottobre 2021
Il Magistrato A. Giorgianni e l’Avv. E. Polacco, alla Manifestazione del 9 Ottobre 2021
L’Avv. Taormina alla Manifestazione del 9 Ottobre 2021, Piazza del Popolo, Roma

Che fosse una manifestazione tenuta sotto controllo, in maniera parziale, lo si vedeva dalla presenza dell’elicottero che sorvolava la piazza e dalle camionette che presidiavano Via del Corso e Via del Babuino…ma non ce n’era nessuna all’entrata di Piazza del Popolo.

Quando sono arrivata nella piazza gremita, ho fatto appena in tempo a sentire proprio il discorso di Castellino, che infiammava la piazza contro il governo Draghi e inneggiava alla CGIL e, dopo poco, a vedere una parte della piazza che si spostava verso via Flaminia. Un’altra, la maggior parte, si è spostata invece, nella parte opposta, per andare a parlare con le FDO e guadagnare via del Babuino e Via del Corso, per arrivare a protestare a Palazzo Chigi.

Sono andata a sistemarmi nella parte centrale della piazza, la Fontana dei Leoni,osservando la situazione: ho visto tante persone che se ne andavano, altre che si riunivano in gruppetti a parlare, un altro nugolo di persone, raccolte attorno alle vie d’accesso e ad un certo punto sono scoppiati dei botti. Non si capiva da chi provenissero, ma ho visto alzarsi il fumo. Poco dopo, sono stati gettati dei lacrimogeni, che sono finiti anche in mezzo alla piazza, a due metri da me e da un altro socio del Movimento Roosevelt che, nel frattempo, mi aveva raggiunta.

Abbiamo cercato di vedere meglio, cosa stesse succedendo, ma eravamo distanti e il fumo ha cominciato a bruciarci le vie aree, portandoci ad allontanarci, verso la Via Flaminia, dove le vie d’accesso erano libere. Lì, abbiamo trovato i manifestanti a bloccare la strada e non far passare i veicoli sia pubblici, che privati.
Un altro socio rooseveltiano si ritrovava nel gruppo andato a parlare con le Forze dell’Ordine, per far arrivare un corteo sotto il Parlamento: secondo quanto riportato da lui, gli esponenti con cui ha parlato si erano dimostrati comprensivi e consapevoli della situazione, ma avevano l’ordine di non farli avvicinare alle sedi istituzionali. Dopo lunghe trattative, si sarebbero dispersi sulle vie laterali, per poi confluire in via del Corso.
Data la situazione, me ne sono tornata a casa, senza seguire nessun corteo, dispiaciuta di aver visto una piazza piena venir divisa e quindi dispersa, senza una specifica testa organizzativa.

Cosa è successo dopo? Ho acceso la tv e ho visto la sede della CGIL assaltata e messa a soqquadro, l’arresto di Castellino e Fiore; tutti, dai giornalisti ai politici mainstream preoccupati per il ritorno del fascismo, dello squadrismo, e manifestanti no greenpass ormai ribattezzati fascisti, colpiti con idranti e fumogeni, pestati dalle forze dell’ordine, soprattutto da un infiltrato che poi si è consegnato, perché scoperto tramite i video. E, chiaramente, le discussioni delle varie chat social seguivano gli andamenti delle notizie.

Assalto alla Sede della CGIL
Scontri a Palazzo Chigi

Roma, invasa dai fascisti del nuovo ventennio, mentre nel resto d’Italia le manifestazione anti-green pass erano state per lo più pacifiche: come mai?

Chi si fa questa domanda, non può prescindere dall’analisi del contesto, un po’ più ampio, rispetto alla piazza: siamo nella settimana di ballottaggio per le elezioni amministrative del Comune di Roma, che vedranno i romani scegliere tra una gestione del centrodestra o del centrosinistra.

La domanda è: chi danneggerà di più, ciò che è successo?

Gioele Magaldi, Presidente del Movimento Roosevelt, risponde così, alla trasmissione dell’11 ottobre 2021 su Border Nights di Fabio FrabettiGioele Magaldi racconta”, che va in onda ogni lunedì:

Gioele Magaldi racconta” del 11 Ottobre 2021


Fascisti, Comunisti e Democratici

“Il fascismo è stato un’espressione storica in un certo contesto” e “chi ha una sorta di fascinazione verso il fascismo, non ne ha alcuna poi verso i gruppi cosiddetti post-fascisti, che sarebbe più corretto definite pseudo-fascisti” dice Magaldi.

Riprendendo Guido Crosetto, che si è domandato “Chi paga questi gruppi? Chi gli dà libertà di azione?”, “Come mai alcuni soggetti che dovrebbero essere confinati in casa, per sentenze della magistratura, circolano liberamente?”, “Come mai si lascia che arrivi la devastazione in luoghi oltretutto molto importanti, simbolici, come la sede della CGIL?”, Gioele Magaldi, parla di una rappresentazione teatrale che ricorda gli assalti fascisti degli anni 20 alle sedi di partiti e sindacati, ma con un altro significato, perché allora il fascismo era egemone, appoggiato persino da istituzioni liberali.

In un paese ancora formalmente democratico come l’Italia, che possiede ancora le proprie forze di polizia, davanti a violenze anche annunciate, nella sua Capitale come ci possono essere soggetti che vanno liberamente in una sede CGIL e la devastano?
Gioele Magaldi si chiede chi sia il mandante e quale gioco abbiano intenzione di fare, coinvolgendo persone che non si accorgono di chi stia muovendo i fili.

A Roma, la candidatura di Michetti, appoggiata dai progressisti del Movimento Roosevelt, riceve alcuni colpi: sabato scoppia lo scandalo di alcune sue dichiarazioni di un anno fa, scritte sul blog di RadioRadio, in cui “improvvidamente”, si lamenta della produzione artistica sull’olocausto, dimenticando altre tragedie storiche, associandolo al fatto che un certo potere economico sia concentrato nelle mani di “ebrei”. Appena esce questa frase, la stessa Giorgia Meloni lo sconfessa, pur riconoscendolo come persona moderata. Lo stesso Michetti , in seguito, si corregge, chiede scusa e aggiunge che c’è un unicum che rappresenta l’olocausto e la shoah.

Gioele Magaldi, che si dichiara sionista convinto e filo-israeliano (benché fautore di uno Stato Palestinese, accanto a quello di Israele), concorda sul fatto che ci sia poca rappresentazione di altri etnocidi e genocidi, ma se c’è una comparabilità e necessità di ricordare anche altre pagine terribili di persecuzioni di gruppi religiosi o etnici o sociali, si deve anche riconoscere che nell’ olocausto e nella soluzione finale c’è, effettivamente, un unicum.
Ma un altro unicum è che nessun altro popolo è stato accusato di “deicidio” e perciò perseguitato per secoli come il popolo ebraico, ancor prima della shoah: duemila anni di persecuzione culturale, sociale e politica, di discriminazione e di aggressione fisica e mortale che hanno infine portato allo sterminio nazista. E anche oggi, purtroppo, si registrano persecuzioni a danno del popolo ebraico, in tutta Europa.

Questo “scivolone” si è verificato per essersi immerso in un culturamecomplottista” che ricorda la narrativa degli anni ’30, sull’egemonia delle lobbies ebraiche, senza considerare però che oggi sono molto forti anche lobbies arabe, costituite da Paesi ambigui rispetto al terrorismo, che ad esempio, all’Onu sono molto potenti e che si pongono contro lo Stato d’Israele. Nello stesso Israele ci sarebbe una lotta tra ambienti conservatori-tradizionalisti e liberal-progressisti, e tutto ciò non può avere una riduzione ad unum.

Magaldi consiglia a Michetti di non separarsi dalla Matone e da Sgarbi, organizzare una conferenza stampa, in cui sarebbe volentieri intervenuto anche lui, per smentire ancor più fortemente accuse di antisemitismo e antiebraismo, considerato che fino ad oggi ha goduto di simpatie dal mondo ebraico romano e ha anche fatto campagna elettorale nel ghetto.

“Primo colpo alla bara politica preparata per Michetti. Il secondo arriva con questo grande teatro”.

Il Movimento Roosevelt si pone contro ogni obbligo, da quello alla vaccinazione al green pass, che considera incostituzionale e liberticida. Neanche la CGIL è esente da critiche – nonostante la piena solidarietà del MR e la condanna senza sé e senza ma, per l’atto di vandalismo subito e qualsiasi atto violento nella vita civica – dato che ha chiesto l’obbligo vaccinale per i lavoratori.

La CGIL e il suo Segretario Landini si dovrebbero interrogare sulla posizione assunta sul Green Pass:”… non è autoritario, illiberale, antidemocratico, liberticida da parte di uno Stato sedicente di diritto, di un Governo, promanare un pass che inibisce il godimento di certi diritti costituzionali, inalienabili, inconculcabili, in nome di una presunta salute pubblica? Non è ancora più reazionario, dispotico, oppressivo, illiberale e antidemocratico pensare addirittura alla vaccinazione obbligatoria, cioè violentare il corpo di coloro che non vogliono essere vaccinati?”dice Magaldi, da vaccinato.

La CGIL cosa ha fatto a tutela dei lavoratori? La gratuità dei tamponi, per non far avere oneri al lavoratore è ipocrita, dato che il Ministro Brunetta e altri hanno fatto ben capire che il green pass è un modo per rendere obbligatorio il vaccino, senza rendere legale l’obbligo di vaccinazione: un modo per costringere a vaccinarsi.
Per quanto riguarda la manifestazione, “bastava presidiare la sede, non armarsi di una retorica antifascista, senza nulla da dire sull’autoritarismo, sulla costrizione illiberale e antidemocratica di chi costringe i lavoratori al green pass e addirittura vuole il vaccino obbligatorio. Grave, perché la libertà si difende sempre e comunque“.

“Il clima a Roma è infame, dove gli amanti della democrazia, i democratici veri, i social-liberali, sono sopraffatti da voci di destra, centro e sinistra, che hanno una idea molto fragile di quella che è davvero una democrazia, di quello che è davvero uno stato di diritto. E in mezzo ci sono i burattinai di sempre che giocano sporco, coi tripli giochi, attraverso esecutori che sono altrettanto torbidi di coloro che li manovrano a distanza.”
E ancora: “In questo contesto, tutto il teatro è perfetto per mettere altri chiodi sulla bara politica di Michetti.”
Enrico Letta lo aveva detto, all’inizio della campagna per il ballottaggio, puntando il dito su elementi di estrema destra. A questo punto, dopo una manifestazione in cui stranamente gruppi pseudo-fascisti vengono lasciati liberi di devastare la sede della CGIL, liberi di imperversare e prendere a bastonate le camionette della polizia, il controllo non c’è stato, invece di essere rigorosissimi per impedire qualunque deriva violenta.

“Questa rappresentazione teatrale consente di mettere in scena l’accostamento doppio: quando sfilano i no-green pass alla fine diventa una cosa violenta e c’è di mezzo il fascismo”. Quindi, Michetti, che nel frattempo è stato dipinto come antisemita diviene il destinatario di una pretestuosa delegittimazione: si delegittima sia il movimento no-green pass che Michetti. Due piccioni con una fava.

“C’è un mandante di queste azioni violente ed è qualcuno nemico di Michetti”.
Occorrerà fare indagini approfondite: come quelli sui presunti finanziamenti illeciti a FdI; si facciano, quindi, anche le indagini su chi fa arrivare supporti a quegli pseudo-fascisti che compiono azioni, a pochi giorni dal voto, che vanno guarda caso a favore del cosiddetto centrosinistra.

Magaldi ricorda la “strategia della tensione”, sia quella evocata dal Presidente Cossiga, sia quella utilizzata a livello globale. Ci saranno anche conseguenze al diritto di manifestazione, grazie agli accostamenti tra no-green pass, fascisti e violenze? “La risposta è affermativa: si tenta di prendere un altro piccione, arginando e delegittimando le proteste sul green pass.”

Il Presidente Gioele Magaldi, informa che il Movimento Roosevelt farà dei flash mob, dei sit-in o delle incursioni dei miliziani rooseveltiani non violenti e gandhiani, contro il green pass, con servizio d’ordine adeguato (guai non averne nelle manifestazioni), per impedire disordini e violenze, ma non delegittimerà mai i milioni di persone che, anche se con idee diverse, vogliono manifestare: “Uno Stato sano e democratico avrebbe avuto molto più successo nel convincere della bontà della vaccinazione, non obbligando nessuno. Gli obblighi, le coercizioni, sono indegne di uno Stato liberale e democratico. E quindi in quella piazza, idealmente, ci siamo anche noi e siamo tra i non violenti.”
“Guai a chi voglia contestare loro di poter aver paura e di essere liberi, avendo paura, di non vaccinarsi o di non sottostare alle forche caudine del green-pass”.

Michetti ha comunque commesso i suoi errori durante la campagna elettorale, anche per il ballottaggio.
Si è presentato alla prima conferenza stampa post-voto con Giorgia Meloni (rischiando di essere percepito troppo schiacciato su FDI) invece che con Vittorio Sgarbi e Simonetta Matone, rispettivamente candidati ad assessore alla cultura e spettacolo e prosindaco, ristabilendo così una narrativa politica in cui ci fosse un tridente civico.
La Meloni avrebbe avuto tutto l’interesse a far raccogliere a Michetti il voto di elettori indecisi moderati o addirittura solitamente votanti a sinistra, ma che non vogliono votare Gualtieri.

Altro errore è stato non richiamare la Roma degli anni ’90, ultimo momento in cui nella Capitale si sia vissuto un clima culturale vivo, con Veltroni, Rutelli e Nicolini, quest’ultimo assessore che si occupò dell’estate romana, tentando cosi di rendere la città vivibile anche di notte. Inoltre, in varie interviste di Michetti non viene messo ben in evidenza lo specifico programma, costruito nella Lista Rinascimento Sgarbi-Cambiamo Roma, che si concentra sia sul risveglio della cultura, che sulle periferie, magari costituendo un assessorato al policentrismo urbano, organizzando più centri e piazze nelle periferie, in cui si goda “qualcosa di perduto”: le piazze come luogo di ritrovo, studiate per essere luoghi di aggregazione; una battaglia glocal contro il globalismo malamente “omogeneizzante“.

“Una campagna tragicamente sbagliata” in cui si è perso troppo tempo dietro a vari notabili del vecchio centrodestra capitolino. Cronaca di una sconfitta annunciata? Si vedrà nelle prossime ore.

Intanto, proprio 48 ore fa, è successo qualcosa di molto grave e clamoroso: la sede elettorale di Michetti imbrattata con scritte anti-fasciste. La sinistra si esprimerà, questa volta, su questo atto vandalico?

Scritte anti-fasciste sulla sede del comitato elettorale di Enrico Michetti

E ieri, 16 Ottobre 2021, sono scese fiere, in campo, le componenti sedicenti anti-fasciste di questo Paese, tra cui anche la CGIL, in un momento che dovrebbe essere di silenzio elettorale per Roma

Articolo di Gabriella Toma

Ringrazio Luca Giarratana per le foto


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