Una decina di giorni fa mi è capitato di assistere ad una proiezione organizzata da Riconquistare l’Italia – Roma (RI), in zona Monteverde, del film del 2019, del regista greco Costa-Gavras “Adults in the Room”, tratto dall’omonimo libro scritto da Janis Varoufakis nel 2017. Il film è stato presentato in anteprima il 31 agosto 2019 alla 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, fuori dal concorso principale.
il film è stato distribuito, poi, in Francia, Belgio, Cipro, Grecia, Portogallo, Spagna e Svezia e, fuori dall’Europa, in Argentina. Ma non in Germania. Anzi, secondo il German Foreign Policy: “Di fatto ne è stato imposto un boicottaggio informale”. E nessun distributore italiano ha acquistato i diritti del film, come riportato da “Il Fatto Quotidiano“, come da articolo del 27 Luglio 2020, di Alessandro Bonetti.
Il film, come il libro da cui è tratto, ripercorre l’esperienza del governo di Alexis Sipras nato a seguito della vittoria elettorale di Syriza, che dopo aver generato aspettative nel popolo greco di un cambiamento effettivo nelle politiche di austerity imposte da Bruxelles, finisce con il divenire la più grande delusione per l’elettorato greco, e una sconfitta della democrazia, in Grecia e non solo. Sappiamo tutti come andò a finire, con l’umiliazione dell’esito referendario a cui il popolo greco fu chiamato, e con l’imposizione al governo Tsipras del pacchetto di misure della Troika.
Il film ha certamente un ottimo cast di attori, una buona sceneggiatura ed un autorevole regia, si distingue perchè mette lo spettatore di fronte a quanto vissuto dal protagonista principale delle trattive con le istituzioni della TROIKA, e autore del libro da cui è tratto, ossia il ministro delle finanze del governo Tsipras, Janis Varoufakis. Nel film vengono ripetute cose già riportate nel libro, ossia espressioni, frasi, atteggiamenti esatti, cui il ministro si è trovato a vivere nelle riunioni con i rappresentati della UE, del FMI, e della BCE (rappresentata allora da Mario Draghi, ora Presidente del Consiglio italiano).
Alla Grecia e al suo governo neo socialista non venne data nessuna possibilità. Il piccolo paese, culla della democrazia e della cultura occidentale, si trovò prigioniero delle imposizioni di Bruxelles e Francoforte per la riduzione del Debito Pubblico. Misure tutte incentrate sulla austerità, con tagli delle pensioni e dei salari e il sostanziale smantellamento dello stato sociale. Ma anche privatizzazione di tutti gli assets pubblici a partire dai porti ed aeroporti. La Grecia viene di fatto umiliata, costretta a cedere le sue ricchezze, a privatizzare il privatizzabile, a ridurre in povertà ampi strati della popolazione.
I toni ed i modi ricevuti nelle trattative tentate dal governo greco da parte delle istituzioni della Troika mostrati nel film son da subito ricattatori. Un prendere o lasciare. Ogni tentativo di Varoufakis di moderare le richieste di Bruxelles e di Francoforte vennero eluse, irrise, ignorate, anche quando viene dimostrato, con la competenza di un economista, la fallimentarità delle misure proposte.
Nel film si vede specificatamente una unione germano centrica, dove anche tentativi più o meno credibili del Presidente francese ed un atteggiamento più conciliante del FMI, naufragano dinanzi alla fermezza di Berlino-Bruxelles di imporre il pacchetto di misure senza nessun possibile compromesso o ammorbidimento. Una rigida e ricattatoria imposizione che mette a nudo la vera natura dell’Unione Europea e della BCE e del FMI nella vicenda.
Dietro le quinte, la matrice matrigna della Troika risulta evidente. L’Unione Europea si manifesta per la totale mancanza di ogni solidarietà ed inclusività sociale, ma anche come corpo politico totalizzante che non lascia spazio a nessun paese per esperienze divergenti dalle linee di Bruxelles: il progetto politico di Tsipras, di fatto, non ha avuto nessuna possibilità di realizzarsi, e il voto referendario sulle misure di austerity ignorato e frustrato.
Cosa rimane della democrazia, quale sistema valoriale distintivo e fondante dell’Unione Europea? L’Unione, dunque, non solo si manifesta come una dis-unione, non avendo nessuna capacità inclusiva ed egualitaria, tra i paesi che vi partecipano. Ma anche un organismo che finisce per togliere sostanza e contenuto ai sistemi politici dei paesi che vi partecipano.
Sebbene oggi vi sia un nuovo Parlamento europeo, cosi come una nuova Commissione, l’Unione Europea non è cambiata, nè sono cambiati gli atti costitutivi e il paradigma socio-economico che la anima. Anche la BCE, pur avendo acquisito un ruolo, in parte nuovo, nel corso della crisi covid-19, non è mutato dal principale ruolo di garantire la stabilità della valuta unionista e dell’inflazione.
La vicenda greca, a distanza ormai di alcuni anni, indica come la situazione economica e sociale greca non sia risolta e come le ricette neoliberiste non abbiano dato gli effetti dichiarati ma, al contrario, si mostrino, ancora oggi, del tutto insensate, fallimentari, destinate a condannare la Grecia a non poter godere pienamente delle proprie potenzialità economiche per generazioni a venire, umiliando di fatto un paese, una cultura, una storia, rinnegandone le legittime aspirazioni di civiltà e democrazia.
Una vicenda, quella greca, quindi vicina e viva, che costituisce una ferita indelebile sulla carne viva di una popolazione intera, e documenta un’Unione Europea diretta dalla finanza internazionale.
Nel film si avverte come la Grecia, dinanzi ai ricatti della Troika, non abbia avuto una vera possibilità alternativa, un piano B da contrapporre, come una concreta possibilità di uscita dall’Euro. Senza un realizzabile piano alternativo, una piccola economia come quella greca non poteva avere nessuna possibilità di trattare con le istituzioni della Troika. Questa vicenda, colpisce particolarmente noi italiani, che, se pur una realtà economica e politica con un diverso peso specifico rispetto alla Grecia, siamo già vincolati in Costituzione al pareggio di bilancio e oggetto di vincoli e limitazioni imposte da Bruxelles.
A noi italiani, il film mostra che tipo di approccio e di atteggiamento potrebbe esserci riservato nelle stanze dei potenti e di come solo una classe politica di notevole spessore intellettuale e morale, nonché forte di alternative realistiche, per contrastare ricatti e imposizioni, potrebbe essere in grado di ridefinire il ruolo e il peso del paese all’interno dell’Unione cosi come di rifondare la stessa con un paradigma realmente unificante ed integrante
Un film dunque, da vedere, consigliabile a tutti i cittadini dell’Unione, chiamati a maturare una coscienza comune ed a chiedere un assetto ed un funzionamento delle istituzioni dell’Unione diverso da quello attuale, basato su principi e valori fondanti e condivisi, diversi da quelli attuali e molto più aderenti all’effettivo sviluppo civile e sociale dei singoli popoli e paesi dell’Unione.
Articolo di Emilio Ciardiello
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