Giordano Bruno: Uomo Universale, martire del libero pensiero…? (terza parte)

Giordano_Bruno

“[ … ] Nello Spaccio della bestia trionfante, Bruno colloca in cielo, al posto dell’immagine di Ercole, la forza d’animo e la costanza, capaci di domare la cieca fortuna, ma aggiunge, rivolto appunto alla “Forza” come virtù personificata: “… conduci le tue virtuose figlie Sedulità, ZeloToleranza, Magnanimità, Longanimità… “[7]

Tolleranza assolutamente necessaria tra gli uomini se, come aveva detto prima a proposito della “verità”:  “… la quale come non è chi alcunamente la possa toccare, cossì non si trova qua basso chi la possa perfettamente comprendere: perché non è compresa, o veramente non viene appareggiata se non da quello in cui è per essenza; e questo non è altro che lei medesima. E perciò da fuori non si vede se non in ombra, similitudine, specchio ed in superficie…”[8]

Riguardo alla libertà di pensiero ed espressione, viene comandato al potere giudicante, nell’atto di esercitare le sue funzioni: “… che non attenda a quel che s’imagine o pense ciascuno, pur che le paroli e gesti non corrompano il stato tranquillo; e massime verse in correggere e mantenere tutto quel che consiste ne l’operazioni…”[9] Il che, tradotto in termini moderni, suona: solo gli atti criminosi o l’istigazione a delinquere possono essere legittimamente puniti e non già la libera espressione d’idee.

E che dire di queste parole: “A che verrà il mondo, se tutte le repubbliche, regni, dominii, fameglie e particolari diranno, che si deve esser santo col santo, perverso col perverso? e si faranno iscusati d’essere scelerati, perché hanno il scelerato per compagno o vicino? e pensaranno che non doviamo forzarci ad esser buoni assolutamente, come fussimo dei, ma per commoditate ed occasione, come gli serpenti, lupi ed orsi, tossichi e veneni?…”[10]

Lo Spaccio della Bestia Trionfante – G.Bruno

E si potrebbe continuare, se i limiti di questa relazione lo consentissero. Ma se lo studio attento e diretto dei testi bruniani dimostra inconfutabilmente la sua, giustamente invocata, paternità ideale nei confronti della Massoneria Universale e di qualsivoglia posizione che si richiami al ‘libero pensiero’, è possibile aggiungere di vantaggio altro ancora. Il professor Mola, nella stessa pagina in cui nega recisamente qualsiasi discendenza “della Libera Muratoria in quanto tale” dalla figura di Giordano Bruno, mette in nota, per una valutazione scientifica dell’illustre pensatore, l’ormai classico libro di Frances YatesGiordano Bruno e la tradizione ermetica.

Frances Yates
Michele Ciliberto

Non è chi non conosca la Yates; insieme a M. Ciliberto (a parere di chi scrive) la più importante e originale scrittrice di cose bruniane degli ultimi trentacinque anni. Ebbene, esattamente trentacinque anni fa, nella prima edizione del suo bel libro, la studiosa inglese così si esprimeva, sintetizzando l’opera di Bruno: “Dove mai si ritrova una simile sintesi di tolleranza religiosa, di solidarietà psicologica col passato medievale, di esaltazione delle buone opere, di adesione entusiastica alla religione e al simbolismo degli Egiziani?

L’unica risposta a questa domanda che mi venga in mente è: nella massoneria, con il suo mitico collegamento con i muratori medievali, con la sua tolleranza, la sua filantropia e il suo simbolismo egiziano. La massoneria, come istituzione ben caratterizzata, non appare in Inghilterra che agli inizi del XVII secolo, ma certamente essa ebbe precedenti e tradizioni che risalgono molto indietro nel tempo, sebbene sia questa una materia estremamente oscura.

A questo proposito brancoliamo nel buio, fra strani misteri, ma non possiamo fare a meno di domandarci se non sia stato proprio fra gli Inglesi spiritualmente insoddisfatti, i quali forse trovarono nel messaggio ‘egiziano’ di Bruno qualche motivo di sollievo, che i temi del Flauto magico risuonarono per la prima volta nell’aria.”[11]. E ancora: “Bruno applicò il suo ermetismo per la monarchia, al culto cavalleresco tributato a Elisabetta I dai suoi cavalieri. Gli interessi del primo massone a noi noto, Ashmole, non contrasterebbero con l’idea che egli fosse influenzato da motivi che risalivano ai circoli di corte del tempo di Elisabetta. Ashmole era un fervente realista con un forte interesse per la storia della cavalleria.

Che l’influenza di Bruno perdurasse in circoli di corte è indicato dal Coelum Britannicum rappresentato a corte solo dodici anni prima dell’ingresso di Ashmole nella Massoneria. Non è una supposizione impossibile che l’importazione di idee dei Rosacroce in Inghilterra, dai cui furono influenzati Fludd, Vaughan e Ashmole, possa essersi incrociata con una precedente corrente cortigiana, forse influenzata da Bruno, dando così vita alla Massoneria[12]

Coelum Britannicum

Ma anche sul ‘movimento’ dei Rosacroce sembra aleggiare l’influenza bruniana. Più volte dai costituti del processo al Nolano emerge un particolare, pregiudizievole per la sorte dell’imputato, ma assai verosimile e in accordo con le vicende biografiche e le dottrine che di lui conosciamo: Bruno avrebbe fondato in Germania una nuova setta, diversa da tutte le altre e che aveva trovato largo seguito tra i luterani. Di questa setta non sappiamo niente di più di quanto ci accennino i documenti del processo bruniano, ma è un fatto che, pochi anni dopo il soggiorno di Bruno, proprio in Germania compaiano i manifesti dei Rosacroce.

E citando ancora la suddetta studiosa britannica: “Giordano Bruno, errando attraverso l’Europa, aveva predicato l’approssimarsi di una riforma generale del mondo, fondata sul ritorno alla religione ‘egizia’, insegnata nei trattati ermetici, una religione che doveva superare le differenze religiose con l’amore e la magia e doveva basarsi su una nuova visione della natura da conseguirsi mediante esercizi ermetici di contemplazione. Aveva predicato questa religione, presentata in forme mitologiche, in Francia, Inghilterra e Germania. A sentir lui, aveva fondato in Germania una setta (detta dei ‘giordanisti’) che esercitò una grande influenza tra i luterani.

Altrove ho suggerito che potrebbe esservi un nesso tra i ‘giordanisti’ di Bruno e il movimento rosacrociano, che un segreto influsso bruniano potrebbe aver contribuito allo sviluppo del genere di riforma adombrato dai manifesti rosacrociani.”[13] . Così Frances Yates, significativamente isolata – fatta eccezione per l’eccellente libro di Saverio RicciLa fortuna del pensiero di Giordano Bruno 1600-1750 –  nell’indagine dal di dentro dei rapporti tra Bruno e le società segrete dei secoli XVII e XVIII.

Saverio Ricci

E per l’appunto Saverio Ricci conviene menzionare, per una vicenda assai singolare, ambientata nell’Europa dei primissimi anni del Settecento e avente come centro di irradiazione l’Inghilterrra: “Nel 1713 uscì a Londra la prima e assai discussa traduzione inglese dello Spaccio, la Expulsion  of the triunphant beastsulle reazioni che questa, come altre iniziative dei freethinkers, suscitò nell’establishment culturale e religioso diremo più avanti. Si vuole per ora guardare all’episodio solo dal punto di vista del problema della circolazione materiale dello Spaccio e in generale delle opere italiane del Nolano nell’Inghilterra di quegli anni.

Toland fu da molti creduto l’autore della versione…”[14]. Di seguito: “Le idee politiche agitate da Collins, Shaftesbury e Toland nei circoli whig e nella sodalitas socratica dei pantheists (che ‘correspond to (…) the Lodge of the Freemassons which was founded about the same time, 1717, in London’, dice sempre Ricci citando da F.H. HeinemanJohn Toland and the age of Enlightenment, ‘Rewiew of English Studies’ xx (1944), pp.125-146: 139) si radicavano in una concezione della natura e dell’uomo, della religione e dell’etica che aveva in Bruno una delle sue fonti più importanti.

Anthony Collins
Anthony Ashley-Cooper Shaftesbury
John Toland

Infatti l’interpretazione e la messa in circolazione libertina o freethinker della ‘Nolana filosofia’ rappresentavano per il loro principale promotore uno dei momenti più significativi della costruzione di quel credo filosofico-religioso che – come vedremo – il partito ‘protestante’ e ‘repubblicano’ europeo avrebbe dovuto darsi. Toland intendeva serrare, attorno a quel credo, le fila di un movimento intellettuale internazionale capace di influenzare le scelte politiche di stati protestanti come l’Inghilterra, l’Olanda e lo Hannover, ma anche del cattolicissimo Impero Asburgico, che attraverso diplomatici e militari libertini, quali Eugenio di Savoia e Georg Wilhelm von Hohendorf si faceva ostile al papato e alle monarchie ‘papiste’(Francia e Spagna) e si avvicinava piuttosto al mondo protestante e anglosassone.

La propaganda ‘repubblicana’ e whig si connetteva quindi sottilmente alla diffusione degli scritti di Bruno, degli autori ‘eretici’ e ‘scismatici’, dei libelli antiromani, delle dottrine ‘panteiste’. Bruno diventava così anche strumento di agitazione politica, o, meglio, uno degli elementi più sostanziosi di quella
cultura libertina ed eretica, spregiudicata ed eversiva che Toland e i suoi volevano porre alla base di una rinnovata azione politica sia sul piano inglese che su quello internazionale[15] .

Ma per chi volesse notare che Le Costituzioni di Anderson del 1723 non odoravano eccessivamente di spregiudicatezza ed eversione, lasciamo ricordare ancora a Ricci che “… Toland coinvolse, più o meno direttamente nella sua propaganda, non soltanto whigs, radicali e notori freethinkers, come Collins, Clavel, Baker, ma anche personaggi di primo piano nell’establishment politico quali Lord Aylmer e Lord Harley, nel tentativo di conquistare i vertici sia del partito whig che del partito tory al suo programma filosofico e politico(…) fuori d’Inghilterra la diffusione bruniana promossa da Toland investì progressivamente i Paesi Bassi e la Germania, Vienna e l’Italia. Il filosofo irlandese aveva una notevole familiarità con gli ambienti dotti del continente…”[16]

Le Costituzioni di Anderson, 1723

Insomma,  la storia della nascita ufficiale della massoneria moderna speculativa in Inghilterra  e della sua diffusione continentale appare parallela e fortemente intrecciata alla reviviscenza e circolazione bruniana degli stessi anni. La storia puntuale e particolareggiata di questa importante connessione non è stata ancora scritta. Essa potrà darci, credo, informazioni anche più sorprendenti e decisive del rapporto tra il pensiero bruniano, talvolta così finemente mitologico e allusivo e miti e simboli che avrebbero caratterizzato la Weltanschauung massonica.

A conclusione, un piccolo spunto di riflessione per coloro – fra i lettori di questa relazione e i presenti al convegno –  che frequentano i lavori massonici nelle logge.

Giordano Bruno, nello Spaccio della bestia trionfante rappresenta lo svolgimento di un concilio degli deiA che ora devono cominciare i lavori di questo concilio? L’autore ce lo dice per ben due volte, nell’epistola esplicatoria e all’inizio della terza parte del I Dialogoa  mezzogiorno.

Qual è lo scopo di questo concilio? L’intento di Giove e degli dei, ci dice Bruno, è nientemeno che la riforma e il progresso dell’umanità che si dibatte nella cecità, nell’ignoranza e nella corruzione.
Con quali mezzi vengono attuati questa riforma e questo progresso? Esaltando nelle costellazioni tutte le virtù utili alla convivenza umana e scacciandone in basso i vizi che colpevolmente gli dei vi avevano lasciato dimorare…  Sat prata biberunt …”

Fine.

[7] Cfr. Giordano Bruno Spaccio de la bestia trionfante, a cura di M. Ciliberto, Milano 1985, p.199.
[8] Ibid. p. 158.
[9] Ibid. p. 162.
[10] Ibid. p.249.
[11] Cfr. F.Yates, Giordano Bruno e la tradizione ermetica, Bari 1969, p.300.
[12] Ibid. p.447.
[13] Cfr.F.Yates, L’illuminismo dei Rosacroce, Torino 1976, p.163.<
[14] Cfr. S. Ricci,  La  fortuna del pensiero di Giordano Bruno 1600-1750, Firenze 1990, p.249.
[15] Idid. pp.258-9.
[16] Ibid. pp.259-60.

Articolo della Redazione del Blog Movimento Roosevelt Lazio


Leggi anche questo articolo

Per le vostre segnalazioni scriveteci a lazio@movimentoroosevelt.com – Movimento Roosevelt Lazio è il blog dei cittadini del Lazio. Indicateci fatti, problemiiniziative sul territorio. Vogliamo dar voce proprio a voi.

Condividi

Iscriviti al Movimento Roosevelt

Condividi