Terracina: bagnini sfruttati, grande scandalo coinvolge il Comune e l’Azienda Speciale ente strumentale dello stesso.

Spiaggia_di_Terracina

Terracina, Provincia di Latina (Lazio Meridionale) ormai volta al termine la stagione estiva, sono rifiorite le polemiche. Questa volta, purtroppo, non sono solo delle “chiacchiere di paese” come spesso accade ma è venuta alla luce una vicenda inquietante, che tira in ballo il Comune, l’attuale Amministrazione, che lo ricordiamo è in quota FDI, l’Azienda Speciale (ente strumentale del Comune di Terracina), dei lavoratori (bagnini) il Sindacato Uiltucs e l’Associazione Antimafia Antonino Caponnetto, ma andiamo per gradi.

Tutto inizia a stagione inoltrata, le spiagge (libere)  dopo varie vicissitudini e dopo le indagini ancora in corso sull’affidamento delle stesse a soggetti privati (altra storia di cui si parlerà in seguito) vengono affidate all’Azienda Speciale, ente strumentale del Comune di Terracina, ma cos’è e che funzioni svolge esattamente?

Ecco una breve descrizione presa dal sito della stessa: “L’Azienda Speciale “Terracina” è l’Ente Strumentale del Comune di Terracina costituita ai sensi dell’ art. 114 del D.Lgs. 267/2000 e successive modificazioni ed integrazioni. Con deliberazione consiliare del 2/09/2009, il Comune di Terracina ne ha disposto la costituzione per la gestione dei Servizi Sociali e dei Servizi Tecnologici e Manutentivi in autonomia contabile e gestionale, approvandone lo Statuto. Le macroaree di intervento entro cui opera l’azienda Speciale sono: Area Salute, Area Integrazione Sociale, Area Handicap, Area Domiciliarità, Area Anziani, Area Minori, Area Educativa. Come previsto dallo Statuto Aziendale, le principali attività istituzionali che fanno capo a tali macroaree sono suddivise nelle seguenti categorie di servizi: Servizi alla Persona e alle Famiglie; Servizi Socio Assistenziali; Servizi di Sostegno e di sviluppo delle Politiche Sociali; Servizi Tecnologici e manutentivi.”
La Direttrice della stessa è la Dott.ssa Carla Amici già sindaco di Roccagorga in quota PD dal 2009 al 2019 e ai vertici della multiservizi terracinese dal 2010 , sempre riconfermata.

La Direttrice dell’Azienda Speciale di Terracina, Carla Amici (fonte web)

In questi giorni il Sindacato UILTUCS ha diramato la seguente nota a mezzo stampa, facendo letteralmente impallidire la cittadinanza; la nota è la seguente: “Assistenti Bagnanti a Terracina, Uiltucs Latina: “Sfruttati e perseguitati per tornare e restituire indietro pezzi di salario, dopo aver percepito la retribuzione e dopo aver lavorato tantissime ore al giorno”.

Dopo le denunce della Uiltucs Latina recapitate agli organi competenti a luglio scorso, il sindacato torna sul punto e invia un nuovo esposto.
“Tutto ciò – si legge in un comunicato di Uiltucs Latina – si è consumato l’estate scorsa presso gli arenili del litorale di Terracina dati in concessione all’Azienda Speciale di Terracina. Sfruttamento e ricatto che abbiamo denunciato come Uiltucs Latina in questi giorni, nonché nei primi giorni del mese di luglio, quando è partita la prima denuncia all’Ispettorato Territoriale del Lavoro ed INPS per accertare le varie anomalie che come categoria del settore si riscontravano nelle spiagge affidate e gestite dall’Azienda Speciale di Terracina”.
“Bagnini, spiaggini e operatori che in questi giorni sono gli attori principali, ascoltati nell’accertamento INPS che sta avvenendo a Terracina, lavoratori che da anni vedono calpestato ed umiliato un salario dopo giornate di intenso lavoro al caldo sole estivo delle spiagge di Terracina. Una storia surreale, fuori ogni limite di legalità – incalza il sindacato – Chiedere a lavoratori la restituzione di 250 euro dopo aver ricevuto il bonifico dello stipendio, il tutto perché gli accordi erano quelli“

Una delle chat allegate alla denuncia del Sindacato UilTucs. (Fonte web e LatinaTu)

Uiltucs, infatti, ha depositato nella denuncia anche le frasi che documentano ciò che si dicono lavoratori e società terza, a cui l’Azienda Speciale ha affidato la gestione degli arenili, accusata dallo stesso sindacato di aver assunto i bagnini che hanno operato presso i tratti di spiaggia dati in concessione alla medesima Azienda Speciale.
“La ditta individuale oggi oggetto di discussione – spiega il sindacato – è riconducibile a una società già affidataria della determina dell’Azienda Speciale, la quale ha gestito l’allestimento, montaggio e smontaggio e  preparazione delle spiagge. Successivamente veniva costituita con il reclutamento degli Assistenti Bagnanti, i quali cominciano il loro lavoro il 1 luglio scorso nonostante la costituzione della società sia stata completata in data 7 luglio 2021”.

Ecco che, secondo Uiltucs “arrivano le prime buste paga di luglio e inizia la pressione di fantomatici datori di lavoro, nonché mai visti dalle maestranze, per la restituzione del denaro in contante. Inizia il calvario e gli  accertamenti dell’Ispettorato ed Enti accertatori i quali ringraziamo per il lavoro e la dignità che dovranno ripristinare a questi lavoratori derubati del salario”.

“Come Uiltucs Latina abbiamo denunciato ed accertato che la ditta individuale datrice di lavoro dei bagnini non è mai stata presente sulle spiagge in concessione, anzi, il responsabile dell’impresa, i lavoratori non lo hanno mai conosciuto e visto sugli arenili. Hanno sempre svolto le loro mansioni su direttiva dell’Azienda Speciale di Terracina dove svolgevano il lavoro. Questo per sottolineare come categoria alcuni interrogativi”
“Dove era l’Azienda Speciale durante la gestione di questi bagnini che venivano sfruttati e derubati del proprio lavoro? L’Azienda Speciale di Terracina è la responsabile principale di questa vicenda, doveva controllare, vigilare cosa accadeva negli arenili a loro affidati dal Comune di Terracina. Per la Uiltucs Latina, questi lavoratori “assistenti bagnanti” vanno risarciti con la responsabilità dell’Azienda Speciale che ha dato un servizio ad un soggetto individuale pieno di lati oscuri sul pagamento delle retribuzioni“.
“Per la Uiltucs Latina – conclude la nota – il livello, la qualità del turismo in quelle spiagge, sulle nostre coste, deve passare attraverso la giusta e corretta retribuzione, il giusto e corretto inquadramento contrattuale dei tanti  lavoratori. Questo è il modello da applicare, gli imprenditori che chiedono la restituzione delle retribuzioni vanno perseguiti e condannati”. (Nota pubblicata a mezzo stampa sulla testata on line LatinaTu )

Una vicenda che ha dell’incredibile e che non può non farci sorgere seri dubbi e domande in merito, è arrivata poi nei giorni seguenti, sempre a mezzo stampa la notizia che l’Azienda Speciale ed il Comune di Terracina si costituiranno parte civile in un eventuale procedimento e che si starà accanto ai lavoratori, ma ciò non ha contribuito a calmare le polemiche e le critiche oltre che alla bagarre sui social, in più alcuni partiti (Lega) più vari attivisti politici di diverse aree stanno chiedendo spiegazioni al Sindaco, anche per la questione del bilancio della stessa che va ora a sommarsi a questa situazione in essere,  purtroppo dal palazzo del Comune nulla trapela, ed il silenzio è assordante;  poi, ci sono anche grandi assenti, almeno per ora le altre opposizioni PD in primis, (ricordo che l’attuale Direttrice Carla Amici è in quota PD anche se non in quello locale) neanche il Movimento 5 Stelle Terracina, né Azione né la Lista Sciscione hanno detto nulla in merito.

Inaspettatamente invece l’associazione Antimafia Antonino Caponnetto ha diramato un comunicato stampa in merito, nel quale si legge:
“Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie Antonino Caponnetto ODV

COMUNICATO STAMPA
Strana storia consumata sugli arenili pubblici all’ombra di Pisco Montano.
Apprendiamo dalla stampa quanto denunciato dall’organizzazione sindacale UILTUCS Latina in riferimento
al trattamento economico, e non solo, dei bagnini.
Per la nostra Associazione una strana storia le cui criticità iniziali avevamo già, a suo tempo, provveduto a
segnalare a chi di competenza.
Il Comune di Terracina, con propria delibera di giunta, nel maggio u.s. aveva ritirato il bando per l’appalto
degli arenili
, sulla base di anticipazioni regionali relative all’imminente approvazione del P.U.A – Piano di
Utilizzazione degli Arenili
– al fine, tra l’altro, di evitare che gli investitori privati potessero subire eventuali
danni economici dalla modifica dell’assetto normativo, decidendo di gestirlo in proprio tramite la
partecipata Azienda Speciale Terracina.
In data 08.06.2021 venne redatto il Business Plan dell’Azienda Speciale da noi ritenuto “velleitario” in
quanto non minimamente aderente alla realtà in cui si andava a calare, a partire dall’alto costo degli
ombrelloni, alla durata della stagionalità degli stessi (sino al 30 settembre), al dichiarato, e mai avvenuto,
utilizzo di percettori del reddito di cittadinanza e degli studenti dell’Istituto Alberghiero A.Filosi, fino alla
previsione, rimasta tale, a fine stagione di un introito di 207.000,00 per le casse comunali.
A valle della approvazione, rivelatasi come previsto, fallimentare, di detto Piano Aziendale, sono state
approvate determine di affidamento lavori e servizi per centinaia di migliaia di euro, per importo
complessivo
ben superiore a quanto previsto.
Tra queste con due determine direttoriali con ordine cronologico consecutivo (n. 225 e 226 entrambe del
29.06.2021) con cui si affidavano alla stessa società, in una sorta di spacchettamento, due appalti per lavori
similari di importi rispettivamente di euro 32.450,00 e 168.970,00.
Ulteriore aspetto controverso è rappresentato dal fatto che il socio di maggioranza della società affidataria
dei sopra citati lavori, in data 16 luglio u.s. registra, presso la Camera di Commercio, una ditta individuale a
proprio nome, dichiarando quale inizio attività la data del 7 luglio sebbene, a detta del sindacato, l’attività
in questione risulti partita dal 1 luglio.
In tale ambiguo contesto è particolarmente inquietante apprendere dell’esistenza di questa sorta di
pizzini” inviati dalla Società ai dipendenti in cui si chiede ai lavoratori di dichiarare il falso rendendoli
complici in una vera e propria truffa all’INPS, si fa riferimento sfrontatamente di aver concordato un
salario inferiore alle norme di legge e si avanza la richiesta di restituzione di parte della retribuzione
riportata in busta paga cercando di acquisire il consenso di questi poveri giovani elargendo una “regalia” di
50,00 euro. Un raggiro che, viene da pensare, nasca dal bisogno di mascherare una carenza in organico di bagnini, da
far figurare solo sulla carta, con la copertura dei turni scoperti con del falso straordinario; turni scoperti che vale evidenziare, significano spiagge prive di sicurezza in caso di emergenza.
Mettendo, inoltre, in fila le date ci si domanda il periodo antecedente, e cioè nel mese di giugno, visto che
questa Azienda non operava, o almeno così dovrebbe essere stato, in che modo si è’ garantita la sicurezza
dei bagnanti? Con quali persone e dipendenti da chi?
Il comunicato sindacale mette in luce anche un altro grave aspetto, peraltro non smentito, della vicenda,
e cioè, che i bagnini in questione, non sono mai stati coordinati, guidati e diretti dalla Società da cui
dipendevano, ma da personale dipendente dell’Azienda Speciale.
Se ciò fosse verificato, ci troveremmo nell’inquietante fattispecie di interposizione di manodopera, con
gravi responsabilità, a nostro avviso, oltre che dei vertici societari della ditta appaltante, della parte
committente.
A questo punto alcune domande sono d’obbligo:
a) Con quali modalità l’Azienda Speciale, nel suo ruolo di committente, ha vigilato sulle attività
delle società a cui sono stati affidati i lavori?
b) Come ed in che modo è stata garantita, semmai lo sia stata, la sicurezza dei bagnanti?
c) come intende porsi l’Azienda Speciale rispetto al sotto salario erogato ai bagnini e,
eventualmente, anche ad altre figure professionali?
Oggi, di fronte alla denuncia dei fatti formulata, sia in sede amministrativa che giudiziaria, dalla UILTUCS,
l’Amministrazione Comunale non può certo esimersi dall’assumersi la responsabilità di fatti di cui si è resa
connivente dal momento in cui ha modificato le proprie delibere per accogliere le incongruenze previste
nel piano Aziendale e che il silenzio assordante con cui sta affrontando la vicenda, aggrava.
E d’altronde è indiscutibile che se legalità e diritti vengono lesi su un territorio, e questo non è certo il
primo caso che si verifica a Terracina, la responsabilità politica non può che ricadere su chi tale territorio
governa.
La Segreteria Nazionale”

Inoltre si apprende dalla stampa locale di una istruttoria dell’Inps in cui si sta cercando di fare chiarezza suoi ruoli, sulle chat in cui si richiede indietro parte della remunerazione ai lavoratori e sul resto, l’Azienda Speciale ha chiesto di parteciparvi come parte lesa, ulteriori sviluppi sono attesi in questi giorni.
Purtroppo oltre questa vicenda, l’Azienda Speciale è già stata oggetto di polemiche di vario tipo, dalla gestione del personale alla composizione dello stesso, alla copiosa remunerazione della Direttrice che pari ammonti ad oltre 200 mila € l’anno, remunerazione che sembrerebbe essere (salvo smentita ufficiale ancora non pervenuta) oggetto di Istruttoria da parte della Conte dei Conti (o perlomeno si è potuto così evincere in uno degli ultimi Consigli Comunali) e all’Albo Pretorio della stessa, fermo ormai da mesi.
Alcune domande sorgono spontanee: possibile che nessuno sapesse? Perché la maggioranza tende sempre a glissare ogni qual volta si parla di tale Ente? Perché la vecchia Amministrazione Procaccini ed ora quella Tintari che altro non ne è che il proseguio hanno sempre “sorvolato,” e non hanno mai verificato o detto nulla in merito ma, anzi l’ultima, ovvero l’Amministrazione Tintari ha riconfermato la Direttrice Carla Amici nonostante la stessa è stata in quota PD mentre le Amministrazioni  erano e sono  targate FDI?Perché l’attuale Assessore ai Servizi Sociali, servizi che gestisce tale Ente, è Alessandro di Tommaso ex Candidato Sindaco del PD successivamente passato con un civico sotto la bandiera di FDI?  La politica locale non può voltarsi dall’altra parte poiché ha la sua quota parte di responsabilità, d’altronde perché non sono stati fatti per tempo i dovuti controlli?  Perché oltretutto si continua a minimizzare, come lo si era fatto con la questione del bilancio e di altre situazioni? Perché nessuno sembra voler approfondire? Cosa c’è che fa tanta paura alla politica locale?  Una situazione incresciosa che getta cattiva luce sia sul Comune così come sulla maggioranza che lo presiede, senza contare il danno di immagine alla nostra città, già gravemente provata dalla crisi economica e dall’emergenza Covid, nonché su un Ente strumentale che appare “intoccabile” per ragioni che nessun politico sembra sapere.

Troppe zone d’ombra, troppe cose che non quadrano, non si può rimanere in silenzio di fronte a tutto ciò e alle implicazioni politico/sociali che stanno comportando le varie situazioni, perché non pensino lor signori, a cominciare dall’Europarlamentare Nicola Procaccini, al Sindaco Roberta Tintari e tutta l’attuale maggioranza di far passare tutto in sordina e nel dimenticatoio: dovranno dare delle copiose ed esaustive spiegazioni ai cittadini, ma non solo di questa particolare vicenda, ma di tutta la questione, dal primo giorno dell’insediamento della Dottoressa Amici in poi.

Si sappia che si vigilerà con occhio attento sul rispetto dei diritti dei cittadini e si sappia fin da ora che si lavorerà affinché venga fatta luce su questa vicenda e sul resto.
Seguiranno aggiornamenti.


Articolo di Riccardo Esposito


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